Sabato, mentre aspettavo il “Tostone” col buon Marzok, nella bella e accogliente locanda che ci ospiatava è entrato questo signore che difficilmente passava inosservato. Altissimo, robusto, composto nella sua andatura, lenta ma inesorabile. Pantalone e giacca ambedue di pelle e ambedue frangiati. Alle dita anelli d’oro. Al suo ingresso alcuni locali hanno abbassato lo sguardo, chi leggeva il giornale, chi giocava alle macchinette rubasoldi: ma tutte le “code degli occhi” e gli sguardi bassi erano puntati su di lui. Un cacciatore di taglie del Veneto praticamente. Visto che l’attesa si prolungava, ho tirato fuori dalla borsa la macchina fotografica, mi sono avvicinato e gli ho scattato questa foto. Poi gliel’ho mostrata, perchè anche se rubata in un luogo pubblico, è sempre meglio, quando si può, avere un approvazione del soggetto ritratto. Poco dopo, finalmente, il “Tostone” è arrivato e io e il Marzok abbiamo finalmente mangiato.